Amadeus cede, presenterà Sanremo senza pubblico

A Sanremo non ci sarà né pubblico pagante né figurante. Questa è la decisione presa dalla Rai per la manifestazione canora alla sua 71esima edizione. Il teatro Ariston non ospiterà quindi il solito parterre di ospiti eccellenti nelle prime file, e nemmeno gli altri posti potranno essere occupati.

Al termine di una riunione con Amadeus, il direttore artistico e conduttore, la Rai ha deciso per una manifestazione destinata solo alla trasmissione tv. Nell’incontro sono stati valutati ed esaminati i vari scenari possibili. La conclusione è stata inevitabile: escludere la presenza del pubblico.

Un’impostazione con la quale “la Rai intende produrre il massimo sforzo per realizzare un Festival in sicurezza e portare lo show ai suoi telespettatori nel rispetto del mondo della musica e della storia del Festival”.

In programma dal 2 al 6 marzo, tutto sarà pensato e organizzato solo per una platea televisiva. Con questo obiettivo l’intera organizzazione dovrà lavorare fino al traguardo dell’apertura della prima serata.

L’Azienda di viale Mazzini presenterà domani al Comitato tecnico-scientifico, il protocollo organizzativo-sanitario predisposto.
Amadeus ha ricevuto indicazioni “per lavorare su idee creative compatibili con questa impostazione”.
Il tempo non è largo, perché resta soltanto un mese prima dell’inizio del Festival di Sanremo, quindi tutto dovrà essere fatto in corsa col tempo.

Naturalmente gli eventi esterni collegati al Festival non saranno previsti. Verranno a mancare così i vari collegamenti molto partecipati negli scorsi anni, dal pubblico nelle strade sanremesi. Gli organizzatori confidano comunque nel successo del consueto e irrinunciabile appuntamento con la festa della musica.

Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico.
Ateo perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte.
Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore e lotto perché i sogni si concretizzino.
La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare i miei pensieri e le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso.
Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo.
Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi.
Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso emozioni e pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci ha succeduto. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese.
I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!