Addio a Giorgio Galli

Di Michele Marsonet

 

 

 

 

E’ morto ieri nella sua casa di Camogli Giorgio Galli, noto storico delle dottrine politiche e decano dei politologi italiani. Era nato nel 1928 e avrebbe compiuto 93 anni il prossimo 10 febbraio.

Docente per moltisimi anni di Storia delle dottrine politiche all’Università Statale di Milano, Galli è autore di una produzione imponente dedicata a tanti temi. Collaborava assiduamente con giornali quotidiani e riviste, e questo causò parecchi malumori nell’ambiente accademico, che finirono per rallentarne la carriera universitaria.

Tuttavia Galli proseguì sempre per la sua strada, poiché gli abiti dell’accademico paludato gli andavano stretti. Preferì quindi farsi conoscere dal grande pubblico piuttosto che dedicarsi alla scrittura di articoli e saggi destinati solo all’accademia.

Divenne famoso con il libro Il bipartitismo imperfetto. Comunisti e democristiani in Italia, pubblicato dall’editrice Il Mulino nel 1966, divenuto ben presto un best seller e poi oggetto di molte riedizioni e ristampe.

Galli vi sosteneva che la situazione politica italiana del dopoguerra era destinata al blocco permanente a causa del predominio di due partiti come Democrazia Cristiana da un lato e PCI dall’altro. La situazione internazionale della Guerra Fredda non consentiva a un Partito Comunista – per di più legato da molti punti di vista all’Unione Sovietica – di andare al potere.

Restava quindi una grande forza sul piano ideologico, culturale e sociale, ma i suoi legami (anche finanziari) con i sovietici gli precludeva la conquista del potere a causa del veto degli alleati occidentali, e degli Stati Uniti in primis.

Tale situazione consentiva alla Democrazia Cristiana di detenere il monopolio del potere – pur associando al governo i partiti laici più piccoli – con la sicurezza che gli alleati non avrebbero consentito l’accesso al governo di una formazione politica così legata all’Urss.

Oggi simili considerazioni appaiono scontate, ma non lo erano affatto quando Galli pubblicò la sua opera, che ebbe infatti un immediato successo. Si dedicò anche allo studio dei partiti politici stranieri, notando come in altre nazioni occidentali la presenza di partiti che non contestavano le alleanze consentisse, a differenza dell’Italia, l’alternanza al potere di partiti diversi.

Giorgio Galli si dichiarava di sinistra, ma questo non gli impedì mai di dialogare con la destra – anche estrema – per comprendere la sua visione del mondo. Preferiva insomma la contaminazione alla purezza, giudicando quest’ultima non adatta all’analisi politologica.

In anni più recenti si dedicò a un altro filone di ricerca che gli garantì, ancora una volta, un grande successo di pubblico. Era infatti interessato all’influenza che il pensiero magico ed esoterico esercitano sulle concezioni politiche, e prese soprattutto ad esempio il nazismo.

Il suo Hitler e il nazismo magico, edito da Rizzoli nel 1989, aumentò ancor più la sua fama. Nel libro Galli rilevò che Hitler e la sua cerchia credevano fermamente nella magia e nell’esoterismo, convinti che, se ben coltivati, avrebbero fatto vincere la guerra al Terzo Reich. Di qui, ad esempio, la riscoperta della mitologia nordica e i viaggi scientifici nel Tibet per appurare le origini della mitica “razza ariana”.

Giorgio Galli è stato un pensatore per molti versi anomalo e sempre controcorrente. Tuttavia il suo disinteresse per le vicende strettamente accademiche e la sua enorme curiosità gli hanno consentito di porsi come figura trainante della politologia italiana del ’900.

 

 

Michele Marsonet

Si è laureato in Filosofia presso l’Università di Genova, e in seguito all’Università di Pittsburgh (U.S.A.).
– Dopo la laurea ha svolto periodi di ricerca in qualità di “Visiting Scholar” presso le Università di Oxford e Manchester (U.K.), e di New York (U.S.A.).
– È attualmente Professore Ordinario di Filosofia della scienza e di Filosofia delle scienze umane nel Dipartimento di Filosofia dell’Università di Genova.
– È stato Direttore del Dipartimento di Filosofia dell’Università di Genova.
– È stato Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Genova.
– È stato Prorettore all’Internazionalizzazione dell’Università di Genova.
– È Fellow del New College dell’Università di Oxford (U.K.), e del Center for Philosophy of Science dell’Università di Pittsburgh (U.S.A.).
– È stato Visiting Professor presso molti Atenei stranieri tra cui: City University of New York, Pittsburgh e Catholic University of America (U.S.A.), Melbourne (Australia), Oxford, Londra, Bergen (Norvegia), Siviglia e Malaga (Spagna).
– È autore di 26 volumi e curatele, di cui 4 in lingua inglese pubblicati in Stati Uniti e Gran Bretagna, e di circa 300 articoli, saggi e recensioni in italiano, inglese e francese su riviste italiane e straniere.
– È giornalista pubblicista.