ADDA PASSÀ ‘A NUTTATA

Di Massimo Wertmuller

Si ma siamo sicuri che si tratti di una nuttata sola? Non lo so ma qui non c’è da stare allegri. Oggi le mascherine sono diventate obbligatorie. Circola una tristezza per strada, che levati. E a fronte forse di un terrorismo sbandierato alla prima occasione c’è anche da registrare un atteggiamento per niente incoraggiante da parte di chi non vuole sottomettersi a norme condivise e panorami non bucolici. Una simpaticona in una discussione ha scritto” E se c’avete paura attaccateve allo scaldabagno e non uscite di casa! magari ce rimanete pure fulminati!” che per uno come me che è un soggetto debole , che ha già subito una operazione, pure un augurio come questo non è proprio il modo ideale di porsi in un confronto serio, intelligente e costruttivo…I teatri di questo passo non sanno che fine faranno, perchè le misure, che sembrano come al solito a due pesi e due misure, è il caso di dire, lasciano che gli aerei circolino , che i pub la sera siano centri di assembramento belli vivi e attivi, e i teatri siano invece tra quei luoghi che debbono sottostare a paletti, regole, distanze ferree. Misure, queste, che non permettono certo l’riapertura ,soprattutto dei teatri piccoli. Tutto questo mentre i teatri chiudono ,come i negozi e le altre attività. E mentre sale una ignoranza, una inciviltà pericolosa , opposta alla cultura e all’intelligenza, che vede i giovani accoltellarsi, oppure fare ronde per ammazzare di botte un diverso, potenti della terra prendersi a malaparole in mondovisione, e la gente sempre più depressa e inferocita aggirarsi minacciosa per le vie della città. Ci sono luoghi e momenti, in particolare, che funzionano meglio di altri come prove di questa irascibilità cafona accentuata, l’attraversamento delle strisce pedonali è uno di questi, per esempio. In città eh, più che in campagna o in provincia, zone che ancora resistono alla barbarie, come ultimi baluardi della qualità della vita. Che significherà, allora, e quanto durerà sta nuttata?

#MassimoWertmuller

Nato a Roma il 13 agosto del 1956
è un attore e doppiatore italiano.
Nipote della regista Lina Wertmüller, dopo aver esordito in teatro nel 1976 con Luci di Bohéme, spettacolo presentato alla Biennale di Venezia, nel 1978 inizia a frequentare il Laboratorio di esercitazioni sceniche di Gigi Proietti. Insieme ai compagni di corso Paola Tiziana Cruciani, Shereen Sabet, Rodolfo Laganà, Patrizia Loreti e Silvio Vannucci fonda il gruppo comico La Zavorra, attivo nel teatro cabaret e nell’intrattenimento televisivo fino al 1984.