A ROMA LA PROTESTA DEI “SILENTI” ENASARCO.

DI MARINA POMANTE

Mercoledì a Roma si è svolta la manifestazione dei “silenti”. Il teatro della protesta è stata l’area di fronte alla sede dell’Enasarco, l’ente di previdenza per gli agenti di commercio.
Il concentramento dei protestanti ha riunito “i silenti” coloro che da anni rivendicano il riconoscimento del loro diritto a una serena quiescenza Un diritto che di fatto è negato al momento dalla normativa specifica e regolamentare, tanto che, per tutti gli agenti che non hanno maturato il minimo contributivo, pari a 20 anni, non e’ previsto il riconoscimento della pensione, ne’ di diverse forme compensative. Che fine fanno quindi i contributi versati? Vanno persi… e chi se li ritrova? DOmanda retorica alla quale appare vano persino cercare delle risposte accettabili.
La protesta dei Silenti s’è sovrapposta a quella delle rivendicazioni delle altre Partite IVA, convenute anche loro all’appuntamento a Piazza Montecitorio per una protesta (comunque pacifica).
Alle 13 era attesa una delegazione alla Sala Nassirya del Senato per una audizione tesa alla prospettazione delle criticita’, e parliamo dell’ennesima volta che ciò accadeva.
Ad oggi i Silenti Enasarco sono circa seicentomila unita’. Tuttavia alla sede dell’Enasarco erano poche le presenze, ma hanno comunque denunciato la stortura normativa e regolamentare che lede i loro diritti e la loro aspettativa di vita.
Il Popolo delle Partite Iva, Federcontribuenti e il Comitato Mai Più Silenti erano al fianco dei manifestanti che sono stati fatti allontanare dalle forze dell’ordine dalle adiacenze del Palazzo della Fondazione, per proseguire la manifestazione nel parcheggio collocato nelle vicinanze.
Poi, sempre in modo ed in forma Pacifica, i dimostranti hanno chiesto a gran voce un intervento politico e normativo atto a eliminare una volta per tutte dal panorama previdenziale lo scempio della doppia contribuzione obbligatoria e la regolamentazione dei cosiddetti “contributi silenti” acquisiti alle casse dell’Ente ed inutilizzabili a fini pensionistici da coloro che li hanno versati e non hanno potuto raggiungere il minimo contributivo, portato, con il susseguirsi di regolamenti negli anni, a 20 anni di contribuzione minima.
Alla manifestazione è intervenuto, tra gli altri, Francesco Briganti, il Silente che due anni fa con il suo sciopero della fame, stigmatizzo’ la situazione dandone cassa di risonanza nazionale.
Lo stesso e altri delegati del popolo delle Partite IVA sono stati invitati in audizione al Senato. Tutti gli interventi sono stati tesi alla denuncia di un sistema che non tutela i più deboli. Nel suo breve ma incisivo discorso, avendo a disposizione solo 4 minuti, Francesco Briganti, ha evidenziato le pecche di una Politica che non ha assolto al suo ruolo di controllore e continua ad abusare dei “tempi al futuro” tipici del linguaggio politichese.
Marina Neri, la referente nazionale del Comitato Mai Più Silenti, si e’ detta fiduciosa riguardo la possibilita’ di uno sviluppo positivo della annosa vicenda. “Mai come oggi, la ‘Questione Silenti’ ha una ribalta così importante. Si e’usciti, finalmente, dalla nebbia dell’incomprensione, e la conoscenza della problematica sta portando persino le forze politiche a chiedersi della validita’ o meno, di norme che incidono così profondamente sulla vita delle persone. La questione Enasarco e’ affrontata oggi a 360’gradi, giudizialmente, politicamente e con sempre più associazioni, gruppi e persone che, indignandosi, partecipano attivamente alla ricerca di una soluzione. Occorre solo non fare calare un pesante Silenzio sulla Dignita’.”La manifestazione si e’ quindi spostata in Piazza Montecitorio, dove silenziosamente e’ stato opposto un j’accuse nei confronti della Politica Tutta. 
Un problema annoso ed irrisolto che evidentemente trova origine in precedenti amministrazioni e in tempi di gestioni politiche addirittura distanti da quelle attuali, ma che vede comunque responsabili in questa fase di rivendicazione, gli attuali amministratori. Ad essi, si spera, sia arrivato chiaro e forte il messaggio che si è voluto trasmettere. E la speranza è anche che chi ha ascoltato, sia meno disinvolto e distratto di chi lo ha preceduto, altrimenti il segnale del cambiamento resterà solo presunto e annunciato, ma non applicato!

 

 

#MarinaPomante

 

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